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Tumore al seno, E’ possibile prevedere il rischio di metastasi

Arriva da Milano questa scoperta sostenuta dall'Airc, dopo 15 anni di studi.

Nel giorno della Festa della Donna, non si può non parlare di seno, e soprattutto non si può non considerare un’importante novità legata al tumore che lo colpisce. Grazie all’Istituto Europeo di Oncologia e dall’Università di Milano, in collaborazione con l’Associazione italiana ricerca cancro, si è arrivati a una scoperta importante. Ci sono 20 geni che possono predire il rischio di metastasi del tumore al seno. Questo significa che è possibile capire con largo anticipo se vi saranno eventuali complicazioni future.

Grazie alla firma molecolare, che si compone di geni espressi in particolari tipi di cancro alla mammella, si potrà procedere con trattamenti personalizzati. Le terapie mediche e chirurgiche, potranno così risultare adeguate, rispetto al pericolo effettivo che corre ogni paziente.

Che cosa dice lo studio sul tumore al seno

I risultati sono già stati pubblicati sulla rivista Ebiomedicine, e parlano in modo completo della firma molecolare e della sua importanza. Partendo da qui si può quindi stimare, per ogni singola donna, quale sia il rischio di metastasi. E’ un mezzo molto più affidabile rispetto ai parametri usati fino ad ora, così da determinare la gravità della malattia. Si potrà anche prevedere la prognosi e, soprattutto, studiare un attento percorso terapeutico. La personalizzazione del trattamento è la chiave vincente per poter centrare il bersaglio rispetto alle diverse tipologie che possono presentarsi davanti a noi.

Ogni giorno, solo in Italia, vengono scoperti almeno mille nuovi casi di cancro. Ovviamente il tumore al seno è quello più frequente nella popolazione femminile, e rappresenta addirittura il 29% delle malattie che colpiscono le donne. In questo senso, riuscire a trovare un modo per predire ciò che sarà del tumore, è sicuramente uno snodo fondamentale per migliaia, milioni di donne.

Nello studio sono state coinvolte oltre 2.000 donne con tumore del seno; le pazienti hanno partecipato allo studio per circa 15 anni proprio presso l’Istituto europeo di oncologia.

Previsione per il futuro

In fase di studio, tra i numerosi parametri analizzati, è emerso che fino ad ora si è rivolta grande attenzione alle caratteristiche generali della massa tumorale. Ciò vuol dire che si è sempre considerato il profilo ormonale, oltre alla proliferazione. Ma l’attenzione degli studiosi è stata rivolta anche sulle cellule staminali, la cui rarissima scarsa presenza delle neoplastiche, si cela all’interno dei tumori.

Con la firma molecolare staminale, si può individuare il rischio di metastasi, concentrandosi nei tumori mammari. E’ a tutti gli effetti una previsione per il futuro, che apre una nuova strada sulla malattia e sul modo di riconoscerla. Se si considerano quindi le informazioni molecolari, partendo dalle staminali rare, si scoprono le cause reali che portano all’evoluzione di un tumore come questo.

Il prossimo step è quello di riconoscere i farmaci, partendo da nuovi studi che considerano anche un rischio ridotto di recidiva. In questo modo si vuole puntare a un approccio e una terapia che sia meno aggressiva. Si potrà così studiare un modo per attaccare le staminali tumorali. La notizia, che è arrivata qualche giorno fa, è indubbiamente uno dei più bei regali da fare in occasione della Festa della Donna.

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