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Calprotectina: il test per rilevare la presenza di infiammazioni nei casi di malattie intestinali croniche

La calprotectina è una proteina che lega sostanze come il calcio e lo zinco nell'organismo

La calprotectina è una proteina che lega sostanze come il calcio e lo zinco nell’organismo. Si trova quasi ovunque, ma è presente soprattutto all’interno dei granulociti neutrofili, dei monociti e dei macrofagi. Per tale motivo, la calprotectina può essere utilizzata come indicatore di infiammazione nei casi di malattie intestinali croniche, alcune infezioni di origine batterica o tumori dell’apparato digerente.

Il sito specializzato www.lacolonscopia.it, appartenente al portale per le prenotazioni online www.eccellenzamedica.it , ha condotto una raccolta di informazioni per meglio spiegare al paziente questo innovativo test per evidenziare velocemente l’eventuale presenza di malattie intestinali.

L’indicatore di calprotectina infatti è un esame molto importante per diagnosticare e seguire numerose malattie infiammatorie intestinali, quali il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa. In caso di infiammazione del tratto gastrointestinale, i globuli bianchi vengono richiamati nell’intestino ed è lì rilasciano i mediatori chimici dell’infiammazione e la calprotectina. Di conseguenza, la concentrazione di calprotectina nelle feci aumenta.

All’interno dei globuli bianchi, la calprotectina ha anche un’elevata attività antimicrobica, contrastando la crescita di batteri e funghi. Pertanto può essere considerata un marcatore indiretto di infiammazione intestinale. In linea generale la sua concentrazione è tanto più alta quanto più grave è l’infiammazione.

Come si esegue l’esame?

La concentrazione di calprotectina nelle feci si determina con un test immunoenzimatico (ELISA); è un test per nulla invasivo essendo un’ analisi su un piccolo quantitativo di feci, non contaminato da acqua o urine e posto in un barattolo pulito. Una volta raccolto il campione di feci, si porta in laboratorio che raccoglie la corretta quantità di materiale su cui poter lavorare, utilizzando un dispositivo specifico (provetta) munito di tappo con asticella.

L’asticella , per immersione, aderirà il campione. Nel richiudere il dispositivo l’asticella, con adeso il campione, viene immersa in un liquido di estrazione sul quale si effettua il test.

A chi viene effettuato questo test?

La misura della calprotectina fecale può essere richiesta in presenza di sintomi tipici di una infiammazione gastrointestinale: diarrea o diarrea emorragica, crampi o dolori addominali, febbre, perdita di peso, emorragia rettale, debolezza.

Per eseguire il test non è richiesto il digiuno. È consigliabile non sottoporsi al dosaggio della calprotectina nelle feci durante il periodo mestruale e in caso di malattia infettiva in corso. In vista dell’esame, è opportuno sospendere la terapia con farmaci anti-infiammatori ed inibitori dell’acidità gastrica.

Valori elevati di calprotectina nelle feci si riscontrano soprattutto nelle malattie infiammatorie croniche dell’intestino (rettocolite ulcerosa, Morbo di Crohn) e nei tumori del tratto gastroenterico. La calprotectina fecale non è aumentata nei Pazienti con patologie funzionali, come la sindrome dell’intestino irritabile. Può aumentare in corso di malattie infiammatorie, acute o croniche, del tratto digerente, come malattie peptiche, esofagiti, diverticoliti ed enterocoliti infettive.

Per determinare correttamente lo stato dell’infiammazione e la correlazione con il quadro clinico riportato, sono spesso necessari ulteriori accertamenti, come la colonscopia o le indagini radiologiche mirate.

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