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Malattia di Stargardt: come stabilizzarla con lo zafferano

Secondo un recente studio questa rara sindrome della vista può essere controllata con il consumo di zafferano.

Parliamo di una sindrome molto rara, che causa problemi soprattutto ai più giovani: si tratta della malattia di Stargardt, ancora non conosciuta da molti. E’ una forma di degenerazione che risulta essere ereditaria e colpisce pazienti giovani. Si presenta con macchie di color giallastro che appaiono sulla retina e sono causa di una perdita della vista. E’ in grado di colpire circa una persona su 10mila, attaccando entrambi gli occhi. Fino ad ora è stato pensato che non vi fosse una correzione di questa sindrome, ma la ricerca lancia messaggi importanti.

La notizia che vogliamo riportare è di pochi giorni fa, e mette in mostra per la primissima volta che vi è un ingrediente capace di stabilizzare la malattia. E’ lo zafferano, come riportato da uno studio firmato da importanti strutture e istituti a livello nazionale. Sono infatti coinvolti l’Università Cattolica di Roma, la Fondazione Policlinico Agostino Gemelli Irccs con la coordinazione dello specialista Benedetto Falsini dell’Uoc di Oculistica della Fondazione Policlinico Gemelli.

Come si manifesta la malattia di Stargardt

E’ importante dire che non vi è modo di poter correggere la vista con l’uso di lenti o con l’aiuto della chirurgia. Generalmente nel momento in cui viene diagnosticata, si consiglia sempre ai famigliari del paziente di effettuare una visita specialistica. In questo modo di potrà verificare quale sia il loro stato, controllando la retina. Il test in questione a cui ci si sottopone è quello genetico, che aiuta così a ottenere una diagnosi precisa. E’ un passaggio molto importante soprattutto se consideriamo che dal tipo di trasmissione si può capire meglio quale sia la terapia più adatta.

Ma come possiamo renderci conto di questo problema? Si inizia a notare un calo della vista per quanto riguarda la lettura, e tende a progredire in modo molto lento. Anche se la progressione può anche essere soggettiva. Man mano che la malattia prende il via, si può perdere la capacità di riconoscere i colori, ma non porta mai alla cecità totale.

E’ possibile curarla?

Purtroppo non esiste una cura totale, anche se ci sono diverse strade da percorrere. Tra tutte spiccano le lenti filtranti, oltre alla possibilità di assumere alimenti che siano benefici. E questo ci riporta al tema centrale di questo approfondimento: lo zafferano.

I ricercatori hanno infatti deciso di trattare una trentina di pazienti andando a proporre loro 20 milligrammi di compresse di zafferano ogni giorno. Dopo 6 mesi è stata interrotta la terapia e negli ulteriori sei mesi successivi è stato introdotto un placebo. Nella prima parte di terapia i risultati sono stati ottimali, poiché si è notato che la malattia si è stabilizzata. Nella seconda parte invece la situazione è peggiorata.

E’ quindi possibile dire che le proprietà dello zafferano rallentano la progressione di quel processo neurodegenerativo che colpisce la retina.

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