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Esame ferritina: a cosa serve e quali sono i valori corretti

Scopriamo come si svolge il test, cos'è la ferritina e quali sono i risultati corretti.

Ti hanno prescritto un’esame ferritina ma non sai che cosa sia? Non temere, si tratta di un test specifico per valutare qual’è la concentrazione di tale proteina nel sangue. In questo modo si valutano le riserve di ferro che sono presenti, al fine di valutare eventuali malattie che sono collegate alla scarsa presenza o all’eccesso del ferro. L’esame viene solitamente richiesto da parte del medico nel caso in cui vengano notati:

  • Un eccesso di ferro per colpa di eventuali malattie del fegato, emocromatosi (malattia caratterizzata da accumulo nei tessuti) ed emosiderosi (sovraccarico di ferro esogeno);
  • Valore basso di emoglobina nel sangue;
  • Bassa percentuale di globuli rossi nel sangue.

Di seguito andremo a scoprire non solo come si svolge il test, ma anche che cos’è la ferritina e soprattutto quali sono i risultati considerati corretti.

Che cos’è la ferritina

Come accennato, quando parliamo di ferritina facciamo riferimento alla proteina che è collegata al deposito del ferro nelle cellule. E’ utile per valutare la quantità di ferro che è presente nel corpo. Il ferro, che viene accumulato, sarà poi  rilasciato in caso di necessità, così da renderlo subito utilizzabile.

I livelli di ferro nel sangue troppo alti, potrebbero essere causati da un’eccessiva quantità di cibo introdotto, leucemia, infezioni, epatite o alcolismo. Quando i livelli sono bassi, le cause potrebbero invece essere: anemia, emorragie, gravidanza, problemi nutrizionali con un assorbimento ridotto o artrite.

Esame ferritina: in cosa consiste?

Il test che si effettua è molto facile: si parte da un piccolo prelievo di sangue, per permettere poi l’analisi in laboratorio. Non è sempre importante recarsi all’esame a digiuno, ma potrebbe comunque essere richiesto in base ai laboratori. Il tempo previsto è almeno di 3 ore di digiuno. Di solito non ci sono farmaci che influiscono sui risultati, purché il paziente non segua già una cura a base di sul ferro. Ovviamente dovrai farti sempre consigliare dal tuo medico, per capire come comportarti. Considera anche che l’attività fisica e la gravidanza possono influenzare i risultati finali.

Come detto, si controlla il dosaggio della ferritina in modo da quantificare le riserve di ferro. Di solito oltre all’esame in questione sono anche previsti i test della sideremia (per la quantità del ferro circolante) e della capacità di ferro totale. E’ opportuno fare l’esame in caso di livelli anomali che dipendono da malattie ereditarie ed eventuale dieta non bilanciata.

In base a una serie di fattori, tra cui l’età, si registrano differenze importanti sui valori. Vediamo allora quali sono le variabili che possono influenzare il dato:

  • Genere: un uomo avrà valore più alti rispetto a quello di una donna, soprattutto se si trova nella fase della menopausa;
  • Età: quando si è piccoli il livello di ferritina è più alto, ma si abbassa man mano durante l’infanzia e fino alla pubertà;
  • Gravidanza: come accennato, una donna incinta potrebbe avere valori più bassi a partire dal 3° mese.

I valori medie corretti

Sono considerati “normali” i risultati che vanno da 20-120 nanogrammi/mL (millilitro di sangue) in una donna, e da 20-200 nanogrammi/mL in un uomo. Più in generale, gli intervalli spaziano da 11-307 ng/ml (donne) e 24-336 nanogrammi (uomo).

Davanti al risultato di un livello basso, potrebbe esserci una scarsa presenza di ferro, o di vitamina C con rischio di malnutrizione ed anemia. In questo caso ci si affida di solito a integratori di ferro per ripristinare i valori. Quando il valore sale e supera la norma, il medico dovrà definire le cause, sapendo che possono verificarsi: diabete, infezioni acute, malattie del fegato, ipertiroidismo, forme tumorali. Il medico, potrebbe quindi, prescrivere una dieta con poco ferro, per spingere il minerale ad essere eliminato per mezzo delle urine.

E’ fondamentale che la lettura, e quindi la successiva interpretazione dei dati, sia effettuata dal tuo medico curante, poiché conosce il tuo status e le condizioni di salute di ogni paziente.

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