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Come gestire emorroidi in gravidanza e sintomi fastidiosi? Ecco alcune dritte utili

Come possiamo affrontare emorroidi in gravidanza e sintomi fastidiosi? Diversi fattori concorrono a promuovere la malattia emorroidaria in gravidanza. Vediamo quali e come agire per ridurre il fastidio.

Gravidanza e malattia emorroidaria: quali cause?

  • Aumento delle dimensioni del feto. Durante il terzo trimestre si assiste a un notevole accrescimento del volume dell’utero,che va a comprimere l’intestino, gli organi pelvici e i vasi emorroidari, provocandone infiammazione e rigonfiamento.
  • Cambiamenti ormonali. L’incremento dei livelli di estrogeniaumenta la permeabilità dei capillari, indebolendone la struttura, mentre il progesterone agisce rilassando la tonaca muscolare intestinale rallentando la peristalsi, cui consegue una maggiore difficoltà ad evacuare; la stipsi è uno dei principali fattori che concorrono alla comparsa di malattia emorroidaria.
  • Fase espulsiva. A volte il momento del partorappresenta l’evento scatenante della patologia emorroidaria: quanto più lunga e complessa sarà la fase espulsiva (cioè la fuoriuscita del feto), tanto più probabile sarà l’insorgenza della malattia.

Il ristagno del sangue venoso, inoltre, oltre alla debolezza vascolare, comporta una dilatazione dei vasi sanguigni, responsabile del rigonfiamento e dello scivolamento delle emorroidi fuori dal canale anale.

Emorroidi in gravidanza e sintomi fastidiosi: esercizi fisici e buone abitudini

I cambiamenti che il corpo femminile subisce durante la gravidanza mettono a dura prova la muscolatura addominale e pelvica, indebolendola. Praticare una regolare attività fisica favorirà la circolazione sanguigna e rafforzerà la muscolatura del pavimento pelvico, rendendola elastica e tonica per affrontare al meglio lo sforzo del parto.

Ecco alcuni esercizi semplicissimi per gestire emorroidi in gravidanza e sintomi fastidiosi. In posizione supina, si contraggono contemporaneamente i muscoli perineali per almeno cinque secondi e, dopo alcuni istanti di riposo, si ripete l’esercizio. Pratichiamo almeno quattro o cinque serie di esercizi al giorno.

Non solo. Non forziamo l’evacuazione, se tendiamo a soffrire di stipsi: così facendo, rischieremmo di peggiorare l’irritazione e il gonfiore a livello locale. Al contrario, non tratteniamoci, ma assecondiamo l’evacuazione, per prevenire il rischio di stipsi e allentare la pressione a livello addominale e ano- rettale.

Non dimentichiamo, inoltre, di seguire una dieta equilibrata, con una graduale introduzione di alimenti ricchi di fibre e l’assunzione di 1,5/2 litri di acqua al giorno. Lo scopo sarà favorire idratazione e regolare transito intestinale.

Abbiamo poi cura di indossare abiti comodi e confortevoli, per agevolare i movimenti e la traspirazione corporea. Un accumulo di sudore, infatti, favorirebbe la proliferazione di germi, responsabili di una eventuale infezione delle emorroidi esterne.

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